venerdì 24 novembre 2017

Black Friday alla National Gallery di Londra




Gustave Le Gray, The Great Wave, Sète,  1857

Una mostra particolare, dove è bandito il colore. Una mostra in perfetto stile black and white. Il bianco e nero, infatti, è il leit motiv dell'esposizione aperta fino al 18 febbraio 2018, alla National Gallery di Londra dal titolo Monochrome: Painting in Black and White


martedì 21 novembre 2017

LEONARDO DA VINCI, confronti per immagini

Ma è di Leonardo da Vinci o no? La parola a Wenceslaus Hollar

di Giovanna M. Carli

La Gioconda e il Salvator Mundi, Composizione ideata da Giovanna M. Carli

Salvator Mundi, opera di attribuzione incerta, ma venduta come di Leonardo alla cifra stellare di 450 milioni di dollari.

Cifra stellare e la più alta in assoluto della storia per quanto riguarda un dipinto.

Salvator Mundi è opera pubblicata nel 2011, sei anni fa, che ha ricevuto i pareri favorevoli di quattro esperti leonardiani e che è stata esposta alla mostra  Leonardo da Vinci: pittore alla Corte di Milano. National Gallery, Londra, 9 novembre 2011 – 5 febbraio 2012, www.nationalgallery.org.uk



Quindi, oltre il parere dei quattro esperti storici dell'arte, oltre l'incisione di Wenceslaus Hollar che qui riprodotta, anche l'importantissima mostra alla National ha avvalorato l'attribuzione a Leonardo.

 Ma si tratta di un'opera che, per quanto mi riguarda, rimane, invece, di attribuzione incerta.

Potrebbe trattarsi di scuola di Leonardo...o, addirittura, di qualche falsario di epoca successiva. Bravo, però!

Ipotesi, le mie, non sostenute da nessuna indagine radiografica né da una visione dal vero. Considerazioni, argomentazioni.

Siamo comunque, questo è certo, di fronte a un'opera che non reca documenti inventariali, patrimoniali, atti notarili e neppure documentazione di altro genere, che io sappia. 

La sua attribuzione a Leonardo, dunque, è sostenuta da conoscitori e dalla consacrazione che l'opera ha avuto, dopo essere stata esposta in una mostra così importante quale quella di Londra.

E ora, la consacrazione, OGGI ancora più importante, quella del MERCATO. 

Ma 450 milioni di dollari bastano per convincerci che è di Leonardo? 

Qui Vi propongo un confronto di carattere stilistico. 



Si notino i capelli in forma di ricciolo dell'angelo a sinistra (dipinto: Vergine delle rocce, prima versione, opera certa documentata di Leonardo da Vinci) e la capigliatura di Salvator Mundi (a sinistra).

Inoltre l'incisione e il confronto con il dipinto. 



Leggete la scritta dell'incisione: Leonardo da Vinci pixit.

Guardate bene e confrontate incisione e dipinto: recano, a livello stilistico, discordanze. 

Ora, intendiamoci, riguardo ai capelli dobbiamo cogliere la mano, la leggerezza o meno, il tratto, la tecnica, non l'adesione e la copia. Ma il volto? Il naso, la bocca, gli occhi, l'espressione e lo sguardo?

E riguardo a un dipinto di fine Quattrocento (?) e un'acquaforte seicentesca dobbiamo sempre tener conto della differenza di mezzo: pennello contro un disegno su una lastra cerata e sottoposto poi all'azione corrosiva dell'acido sul metallo da cui si ottiene la lastra per ottenere le varie copie (detto in parole povere).

Ma, giudicate Voi, anche in questo caso, voglio dire tra dipinto e incisione, oltre che tra opere documentate e certe di Leonardo e questa, il Salvator Mundi, 

qualcosa che non quadra...c'è!


Ecco, in chiusura, una delle poche opere pittoriche di Leonardo da Vinci, di cui abbiamo i documenti e di cui la paternità è riconosciuta a livello unanime dagli studiosi.

Leonardo da Vinci, Vergine delle roccce (Parigi), 1483-1486

#giovannamcarlistoricaecriticadarte

domenica 19 novembre 2017

Leonardo da Vinci? Sì o no? 450 milioni di sì

Di Giovanna M. Carli, storica dell'arte e critica d'arte


Salvator Mundi, immagine proveniente da Wikipedia

 Il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci?
Il 15 novembre 2017 il dipinto è stato venduto per la cifra record di 450,3 milioni di dollari (compresi i diritti di asta), un record per qualsiasi opera d'arte: oltre le 'Donne di Algeri' di Picasso battute da Christie's per 179,4 milioni nel 2015 E i 300 milioni pagati per 'Interchange' di Willem De Kooning.