domenica 13 aprile 2014

L'ILLUSIONE DELLA LUCE, ph. by Giovanna M. Carli, art critic



La mostra “L’illusione della luce” si propone di esplorare i valori fisici, estetici, simbolici, filosofici, politici legati a una delle realtà essenziali dell’esperienza umana, la luce, che sin dal Rinascimento (almeno) costituisce anche una dimensione fondamentale dell’arte.


Luce come chiarore, capace di trasformare l’invisibile in visibile. Luce abbagliante che, nel momento della sua massima intensità, annulla il senso della vista. Luce rivelatrice che ci conduce oltre ciò che vediamo… Articolata tra questi estremi, l’esposizione mette in scena, attraverso le opere di venti artisti dagli anni Sessanta a oggi, la profonda ambivalenza della luce, la sua straordinaria ricchezza di significati e di valori.





Il visitatore è invitato a compiere un percorso di scoperta, addentrandosi nella moltitudine di sinonimi del verbo “illuminare”: accendere, analizzare, animare, brillare, chiarire, decifrare, demistificare, svelare, educare, delucidare, infiammare, arricchire, spiegare, istruire, informare, fiammeggiare, guidare, rischiarare, irradiare, mostrare, risplendere, scintillare, allietare, destare…




La mostra non ambisce naturalmente a dare una risposta esaustiva alla moltitudine di interrogativi sollevati dagli artisti contemporanei sui significati e sui ruoli molteplici della luce. Invita piuttosto il visitatore a inventare, in tutta libertà, un proprio percorso personale tra le polarità opposte del bianco e nero, del giorno e della notte, della realtà e dell’illusione, alla luce della propria intelligenza e della propria sensibilità.



La mostra è curata da Caroline Bourgeois.



Gli artisti della mostra sono: Eija-Liisa Ahtila, Troy Brauntuch, Marcel Broodthaers, David Claerbout, Bruce Conner, Latifa Echakhch, Dan Flavin, Vidya Gastaldon, General Idea, Gilbert & George, Robert Irwin, Bertrand Lavier, Julio Le Parc, Antoni Muntadas, Philippe Parreno, Sturtevant, Claire Tabouret, Danh Vo, Doug Wheeler e Robert Whitman.



http://www.palazzograssi.it/it/mostre/lillusione-della-luce

Fonte: Ufficio stampa

 Tutte le foto sono state scattate dall'art critic Giovanna M. Carli in visita presso Palazzo Grassi il 14 agosto 2014.

venerdì 4 aprile 2014

IRVING PENN | RESONANCE 130 fotografie viste dall'art critic Giovanna M. Carli

IRVING PENN | RESONANCE
130 fotografie viste dall'art critic Giovanna M. Carli

Un gran numero di fotografie, intense, della produzione del grande fotografo nato nel New Jersey nel 1917, scomparso nel 2009, che dopo le prime esperienze come grafico e pittore, inizia la carriera con Vogue.


Giovanna M. Carli, ph. by Beatrice Del Giudice

Le foto che ho visto sono state selezionate dai curatori Pierre Apraxine e Matthieu Humery, partendo dalla fine degli anni ‘40 e arrivando fino alla metà degli anni ‘80.
Una mostra da sentire con gli occhi che resterà aperta al pubblico fino all'ultimo giorno di quest'anno.


Black and White Vogue Cover Jean Patchett), New York, 1950 Copyright © by Condé Nast Publications, Inc.

Ed è la prima volta che l’istituzione Palazzo Grassi - Punta della Dogana - François Pinault Foundation presenta una mostra di fotografie dalla collezione. Importante sapere che una parte di queste fotografie proviene dalla collezione di Kuniko Nomura, assemblata durante gli anni Ottanta con l’aiuto di Irving Penn stesso.Il focus della visita è, dunque, incentrato sulla sensibilità dell'autore sia come fotografo che come curatore della propria immagine. Che cosa voleva lasciare ai posteri? Che immagine di sé si era costruito?


Deep-Sea Diver (C), New York, 1951, Copyright © by Condé Nast Publications, Inc.

Ho trovato interessante la selezione di fotografie della serie dei “piccoli mestieri”, realizzata in Francia, negli Stati Uniti e in Inghilterra negli anni ‘50. Irving era convinto che quelle attività che immortalava fossero destinate a scomparire, ecco perché le ha fermate per sempre. Oggi il palombaro è una figura strana e sembra appartenere a un tempo ancor più remoto.

Truman Capote (1 of 2), New York,1965 Copyright © by Condé Nast Publications, Inc.

Non possono non impressionare le pose e le scelte cromatiche finanche le espressioni con cui Irving ha ritratto i grandi protagonisti dell'Arte da Pablo Picasso, a Truman Capote, ma anche Marcel Duchamp e Marlene Dietrich.


Cuzco Children, 1948 Copyright © by Condé Nast Publications, Inc.

Le fotografie etnografiche ci parlano di un tempo e di uno spazio distanti e ci offrono un punto di vista non così superato. Il fotografo sottolinea con forza il tema della fragilità umana a prescindere dal censo e dal momento storico. Parla, quindi, il linguaggio universale dei grandi temi, proprio degli autori destinati a vita imperitura.


Poppy: Showgirl, London, 1968 Copyright © by Condé Nast Publications, Inc.

Ed è in questo senso che va compreso lo still life: vanitas, caducità della vita.
Nel lavoro di sintesi dell'autore “la modernità non si oppone necessariamente al passato, e il controllo assoluto di ogni fase della fotografia, dallo scatto alla stampa (alla quale dedica un’importanza e un’attenzione senza pari) permette di andare molto vicino alla verità delle cose e degli esseri viventi, in un continuo interrogarsi sul significato del tempo e su quello della vita e della sua fragilità", tema a me assai caro.


Lion (Front View), Prague, 1986 Copyright © by The Irving Penn Foundation

Ottimo l'allestimento delle fotografie, retroilluminate e disposte per temi d'interesse. La fruizione è, così, guidata dalle luci, dai colori e dallo spazio per un libero dialogo con il fruitore, all'insegna del bello.


Info:


Sede

Palazzo Grassi
Campo San Samuele 3231
30124 Venezia

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“Irving Penn. Resonance” a Palazzo Grassi.
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